UNA MALATTIA SOCIALE: LE SLOT MACHINE

http://www.scuoladiperugia.it/quattrocolonneonline/quando-le-mafie-hanno-buon-gioco/

“Professione cittadino: imparare la democrazia”

PRESIDIO SCUOLA “G.RECHICHI” LIBERA PERUGIA

 

 

Associazioni Nomi e Numeri Contro le Mafie


 

Finalità generali

 

 

Il presente progetto mira a:

 

  • fornire strumenti di lettura e analisi critica della realtà territoriale;
  • contribuire alla formazione di cittadini informati, responsabili e capaci di pensiero critico e propositivo;
  • favorire l’acquisizione del concetto di cittadinanza, di giustizia sociale e di legalità nelle sue accezioni profonde

 

Obiettivi generali

 

 

  1. Costruire percorsi di conoscenza del proprio territorio: analisi delle potenzialità e  delle problematiche.

 

  1. Cogliere la complessità del sistema mafioso che attira in modo particolare i giovani limitando la libertà personale e lo sviluppo sociale.

 

  1. Mettere in luce i valori che fondano le azioni propositive della società civile nella difesa dei diritti che la presenza criminale mette in crisi.

 

  1. Conoscere le leggi che difendono i diritti dell’eguaglianza sociale dei cittadini  e le Istituzioni che ne garantiscono la pratica e la difesa

 

Si struttura in tre tematiche:

 

Martedì 21 Gennaio 2014

 

1.   TROVARE LA VIA: protagonismo giovanile: volontariato, partecipazione civile attiva attraverso la condivisione di esperienze e pratiche. Obiettivo: Costituzione di un Presidio degli studenti di Libera.

 

Venerdì 21 Febbraio 2014

 

2.   GAP: LA VITA IN GIOCO

 

Obiettivo: stimolare comportamenti consapevoli rispetto all’uso del denaro e al rischio delle dipendenze da ludopatia.

 

Sabato 15 Marzo 2014

 

3.   MEMORIA: QUANDO LE DONNE SI RIBELLANO

 

Obiettivo: conoscere la storie, i percorsi ed il coraggio delle donne che si sono ribellate alle mafie.

 

 

A chi ci rivolgiamo

 

AGLI STUDENTI

 

Biennio e triennio delle Scuole superiori di Secondo grado. Si consiglia di seguire tutto il percorso formativo costituito dai tre incontri.

 

AGLI INSEGNANTI

 

È auspicabile perseguire gli obiettivi generali e specifici del progetto attraverso la discussione e l'approfondimento in classe sulle tematiche proposte e possibilmente favorire un coinvolgimento dei Dipartimenti Disciplinari e dei Consigli di Classe.

 

Ciò presuppone la costruzione di un percorso didattico da condividere con il Presidio della Scuola di Libera che potrà concludersi con un prodotto didattico e/o con la partecipazione attiva alle tre giornate.

 

QUANDO

 

Gli incontri si svolgeranno nei mesi di Gennaio- Febbraio- Marzo nell’ambito dell’anno Scolastico 2013-2014.

 

DOVE

 

Perugia - Sala Capitini  ore 9.00

 

DATE INCONTRI

 

 

 

  1. Martedì 21 Gennaio 2014TROVARE LA VIA                                           
  2. Venerdì 21 Febbraio 2014            GAP: LA VITA IN GIOCO
  3. Sabato 15  Marzo    2014   MEMORIA, DONNE VITTIME DELLE MAFIE    

 

 

 

ATTESTATI

 

Verranno rilasciati attestati di partecipazione ad ogni incontro secondo una lista consegnata dagli insegnanti accompagnatori recante:

 

Scuola- Nome – Cognome – Classe

 

degli studenti presenti ad ogni singolo incontro.


Libera Umbria    -    Via della Viola ,1 06100 Perugia     -    libera@umbria.it

 

 

 

Gli alunni dell'ITTS VOLTA parlano di legalità

La nuova “impresa” del paese si sviluppa in più settori

LE ECOMAFIE

Smaltimento illegale di rifiuti, abusivismo edilizio, controllo sulla distribuzione del cibo: i danni sono molti

Perugia, maggio 2013 - La mafia è un'organizzazione segreta criminale, sorta in Sicilia nel secondo decennio dell'800. Negli ultimi anni ha trasferito il centro delle proprie attività dalle campagne alle città, diventando sempre più presente nell'economia italiana fino ad affermarsi come la prima “impresa” del Paese: oltre ai business che comprendono diverse attività illegali come il traffico di droga, la mafia negli anni ha investito sulle cosiddette “Ecomafie”, che recano danno all'ambiente attraverso lo smaltimento illegale di rifiuti (Rifiuti S.P.A.), l'abusivismo edilizio e il controllo sulla distribuzione del cibo. Rifiuti S.P.A non si trova nel registro delle imprese italiane, il nome non esiste: l'hanno inventato quelli di Lega Ambiente(la più grande organizzazione ambientalista italiana) all'inizio degli anni Ottanta, quando ne hanno scoperto l'esistenza quasi per caso. Si estende in tutta l'Italia e all'estero, muovendosi da nord a sud. Sono coinvolti anche politici e imprenditori. I 290 clan mafiosi realizzano un giro d'affari di quasi 4 miliardi di euro l'anno. Rifiuti S.P.A costruisce discariche abusive, smaltisce i rifiuti illegalmente e ruba la terra per riempirla con rifiuti pericolosi. Il metodo è molto semplice: si fa un buco, si mettono i rifiuti dentro e si copre. Per smaltire i rifiuti illegalmente si mescolano i rifiuti tossici a quelli normali e si fa figurare come prevalente il codice “innocuo”. Dopo il terremoto in Irpinia degli anni '80, questi fenomeni si sono diffusi: i territori devastati dal sisma vennero utilizzati per smaltire illegalmente rifiuti. Oggi 1/3 di 100 milioni di tonnellate di rifiuti vengono smaltiti illegalmente; per far ciò si creano discariche abusive. Quando le discariche stanno per esaurirsi si dà fuoco ai rifiuti, con un grave danno per l'agricoltura: i frutti nascono malati, le terre divengono sterili, i proprietari terrieri disperati svendono le proprie coltivazioni e i clan acquistano nuove terre da trasformare in discariche a bassissimo costo. L'Istituto Superiore di Sanità ha segnalato che la mortalità per cancro è aumentata negli ultimi anni del 21%. Attraverso la seconda strada, quella del ciclo criminale del cemento, la mafia costruisce edifici dove non si dovrebbe. Si costruisce troppo e senza regole, usando il calcestruzzo depotenziato, oppure riutilizzando le discariche chiuse. Si costruiscono dei graziosi agglomerati di villette che vengono vendute a basso prezzo, perché tutti sanno che si reggono su tonnellate di rifiuti. Negli ultimi decenni la mafia ha cominciato a prendere il controllo del settore della distribuzione alimentare, costringendo i negozianti di generi alimentari a vendere determinata merce di scarsa qualità, prodotta da imprese che operano senza regole, privando i consumatori del diritto alla salute. I ladri di futuro non si fermano davanti a nulla e non guardano in faccia a nessuno, violando i principi sanciti dalla Costituzione, come l'articolo 9. Gli individui che operano con le “Ecomafie” vengono chiamati "ladri di futuro", questo appellativo nasce dai comportamenti di questi criminali, in quanto con il loro modo di agire ci privano dei nostri diritti e mettono in pericolo l'economia del nostro Paese e la salvaguardia dell'ambiente.

 

Manuel Antognoni, Fabio Contini, Alessandro Marconi, Ion Iulian Toma 2° AM.

 

Simulazione di una seduta a Palazzo Cesaroni

L' I.T.T.S. ALESSANDRO VOLTA IN VISITA AL CONSIGLIO REGIONALE DI PERUGIA

Assessori per un giorno

Perugia, 20 maggio 2013 - Due classi dell' I.T.T.S. A. Volta di Perugia (1°I e 2°AI) il giorno 20/05/2013 si sono recati alla sede del Consiglio Regionale di Palazzo Cesaroni. L' edificio è stato costruito nel 1898 ed era l'abitazione di Ferdinando Cesaroni. Gli alunni hanno assistito alla spiegazione da parte di una funzionaria relativa alla organizzazione del Consiglio Regionale: il consiglio è formato da 30 Consiglieri e da 1 presidente. Qui si discutono delle bozze di leggi che poi vengono approvate. La presidentessa elegge 2 assessori esterni che sostituiscono la presidente in caso di assenza. Per eleggere il presidente sono necessari 24 voti, se non si raggiungono dopo cinque votazioni, possono bastare la metà più uno, cioè 16. I cittadini possono assistere alla seduta senza manifestare, altrimenti vengono allontanati. La legge per essere presentata deve essere supportata da almeno 3000 firme. Questa viene approvata solo se viene votata da almeno la metà più uno dei Consiglieri presenti. Dopo aver visto tre video relativi agli usi e alle tradizioni umbre gli alunni dell' I.T.T.S. hanno concluso la mattinata effettuando un itinerario nei siti etrusco-romano-medievale del capoluogo umbro.

 

Luca Sosti & Nicolò Vescera 1°I

La mafia in tutte le sue sfaccettature

L'ITALIA DI TUTTE LE MAFIE

I ragazzi del 2°BM analizzano quattro filmati che parlano di questa dura realtà

Il mostro a tre teste: l’ecomafia

Ladri di futuro:

Scheda del primo filmato “Lucarelli racconta”

Luogo: nel prologo ci troviamo in Irpinia ed in Basilicata. Invece nella seconda parte del video ci troviamo nelle campagne di Monza.

Tema: In questo primo video Carlo Lucarelli presenta la storia di un mostro a tre teste che silenziosamente divora tutto ciò che trova. In realtà, Lucarelli definisce mostro un nuovo tipo di mafia che sta nascendo: l’ecomafia. Questa mafia si sviluppa a partire da un fatto drammatico, ovvero un terremoto. Infatti, il 23 Novembre del 1980 in Irpinia ed in Basilicata alle 19:37 vi furono due forti scosse di terremoto di magnitudo 6.9 della scala Richter. In pochi secondi tutta quella vasta regione venne distrutta. Subito dopo la tragedia, gli abitanti cercano di ricostruire in fretta, allestendo abitazioni provvisorie e, inoltre, continuano a scavare per ritrovare ancora le numerose persone che sono sepolte sotto le macerie. Perciò iniziano ad arrivare aiuti sia dallo Stato, ma soprattutto da Paesi esteri. Iniziano a girare intorno a questo drammatico evento un gran numero di appalti e soprattutto molti soldi. È proprio in questo momento che la mafia entra in questo giro d’affari. In poco tempo ne diventa padrona e corrompendo politici, ingaggiando imprenditori, riesce a comandare tutto. Ma non solo. La mafia inizia a gestire lo smaltimento di rifiuti al sud, come anche al nord. Infatti nelle campagne di Monza la gente avverte, durante la notte, dei rumori strani. Sono gli operai dei mafiosi che lavorano per interrare i rifiuti all’interno di grandi buche scavate nel terreno. A volte i rifiuti smaltiti illegalmente nell’ambiente sono anche altamente tossici. I mafiosi somministrano droga ai propri lavoratori, affinché riescano a sostenere turni di lavoro estenuanti. Perciò, come racconta Lucarelli, oramai la mafia gestisce lo smaltimento di rifiuti e corrompe o uccide chiunque gli vada contro.

Protagonisti del video:

Carlo Lucarelli conduttore del programma

Flavio Zanardo comandante polizia provinciale di Monza e Brianza

Dario De Simone collaboratore di polizia

Indagati:

Lorenzo Nuvoletta

Raffaele Cutolo

Carmine Alfieri

Commento: Questo video mi è piaciuto molto perché Lucarelli, in pochi minuti, ha saputo descrivere il modo in cui la mafia ha saputo corrompere e quindi impadronirsi dello smaltimento dei rifiuti e soprattutto del giro di appalti.

 

 

Ladri di futuro

Scheda del secondo filmato di “Lucarelli racconta”

Luogo: ci troviamo in Campania negli anni 80.

Tema: in questo secondo video Lucarelli racconta come sono andate le indagini che hanno portato in carcere alcuni mafiosi che smaltivano illegalmente i rifiuti. In un osservatorio di Lega Ambiente viene scoperto per caso un rinvio a giudizio per la “Rifiuti S.p.A.”. Perciò vengono inviati a tutte le sedi di Lega Ambiente in Italia una fotocopia di questo rinvio con lo scopo di sapere se anche altre sedi avevano ricevuto delle segnalazioni di questo genere. Così fu. Da tutta l’Italia arrivarono segnalazioni di smaltimento illegale di rifiuti da parte di mafiosi. Grazie a queste indagini, vengono scoperti centinaia di tonnellate di rifiuti smaltiti in modo illegale. Ormai la mafia trae grandi guadagni dallo smercio di rifiuti. È proprio un pentito della mafia che durante il processo affermerà che la spazzatura vale oro. Perciò non è facile neanche per le forze dell’ordine riuscire a fermare questo giro. Addirittura in una zona della Campania furono smaltiti in una buca una gran numero di tonnellate di fanghi liquidi altamente tossici. Colpisce il modo in cui i mafiosi non riescano a capire i danni che producono per l’ambiente. Essi pensano solo ai soldi immediati, ma non pensano a cosa potrebbe generare un simile comportamento.

Protagonisti del video:

Carlo Lucarelli conduttore del programma

Enrico Fontana giornalista / ordinatore Osservatorio di Lega Ambiente

Donato Ceglie magistrato

Maurizio Vallone D.I.A Napoli

Indagati:

Gaetano Vassallo

Nunzio Perella

Chianese Cipriano

Ferdinando Cannavalle

Commento: questo video mi è piaciuto perché è riuscito a mostrare come la Società, per lo smaltimento illegale di rifiuti, sia organizzata in modo perfetto e che giro di soldi e di uomini ci sia dietro.

 

 

Ladri di futuro

Scheda del terzo filmato di “Lucarelli racconta”

Luogo: Ci troviamo sempre in Campania intorno agli anni ‘90.

Tema: In questo terzo video Lucarelli mette in evidenza come i mafiosi abbiano fatto costruire opere pubbliche, strade e scuole, sopra a discariche abusive. Anche molte abitazioni sono state costruite sopra a dei rifiuti. I mafiosi smaltivano questi rifiuti con vari sistemi. Molte volte, facevano una grande buca e poi la riempivano di rifiuti e la richiudevano. Però a volte i rifiuti venivano trasportati grazie ad un sistema chiamato “cambio di bolla”. Con questo sistema anche rifiuti altamente tossici venivano smaltiti grazie alla contraffazione delle bolle e perciò risultavano essere rifiuti non dannosi e si potevano smaltire in modo semplice. I carabinieri di Napoli ipotizzarono che una grande parte della loro città galleggiasse sopra ad un mare di rifiuti tossici. In queste zone perciò anche la mortalità per tumore è aumentata a dismisura. Ma è proprio in questo momento che la mafia mette a segno un altro colpo. Nel 2001, infatti, gran parte delle regioni meridionali erano sommerse di rifiuti in strada, ma della plastica non si sapeva nulla. Perciò subito i carabinieri capirono che proprio i mafiosi si erano impadroniti dello smaltimento della plastica. Così si venne a sapere che la plastica veniva riciclata illegalmente in Cina e poi veniva messa in commercio. Quindi ormai è chiaro che la mafia intratteneva rapporti commerciali con la Cina.

Protagonisti del video:

Carlo Lucarelli conduttore del programma

Enrico Fontana giornalista / scrittore

Maurizio Vallone Dia Napoli

Donato Ceglie magistrato

Claudio Silvestrini direttore consorzio Polieco

Indagati:

Vassallo Gaetano

Commento: questo video mi ha colpito molto, perché ci ha mostrato come lo smaltimento illegale dei rifiuti colpisca tutti noi. Infatti, sentendo dire che con le plastiche tossiche riciclate in Cina vengono costruiti biberon e prodotti per bambini, capisco come queste persone non hanno un cuore e non comprendono che, danneggiando l’ambiente, recano danni a tutti, anche alle future generazioni.

 

Ladri di futuro

Scheda del quarto video di “Lucarelli racconta”

Luogo: ci troviamo a Sarno in provincia di Salerno in un pomeriggio di Maggio nel 1998.

Tema: nel quarto video Lucarelli invece racconta come la mafia, con le sue azioni sbagliate, puntate solo al guadagno immediato, causa la morte di molte persone. Nella provincia di Salerno , durante il mese di Maggio, in un pomeriggio, si sentono strani rumori provenienti dalla montagna. Un ragazzo di nome Roberto, tornando a casa sua, viene travolto da una montagna di fango che inghiotte tutto e soprattutto distrugge ciò che trova davanti. In realtà nessuno si spiega cosa stia succedendo. Ma tutto è chiaro; la mafia negli anni ha disboscato zone che non dovevano essere disboscate ed inoltre ha cementato tutto ciò che era possibile. Perciò ancora una volta la mafia è stata la causa di un massacro di persone. Infatti sono stati proprio loro che, disboscando, hanno alleggerito la montagna dalle radici delle piante e, quindi, dopo giorni di pioggia, tutto è crollato. Però la mafia è la causa di questa distruzione anche per un altro motivo: essi hanno costruito in posti impervi in cui era vietato costruire. Quindi ancora una volta a pagare con la vita sono i cittadini che si sono ritrovati sepolti in un mare di fango.

Protagonisti video:

Carlo Lucarelli conduttore del programma

Roberto Robustelli fotografo / superstite

Lucia Annunziata giornalista / scrittore

Stefano Boeri architetto

Beppe Ruggiero giornalista / scrittore

Indagati: imprenditori che costruiscono abusivamente.

Commento: questo video mi è piaciuto molto perché mostra come la mafia agisca negativamente nei vari aspetti della società. Loro, con il loro atteggiamento rivolto solo a guadagnare soldi, sono stati i responsabili delle sofferenze di molte persone innocenti. Per questo motivo è giusto che i mafiosi scontino le loro pene in carcere. (…) E non è ancora tutto!

Un’altra testa del mostro è quella del ciclo criminale del cemento. Ci sono infatti molte cave abusive che vengono controllate dalla mafia. Le aziende che producono calcestruzzo, che serve per le costruzioni, che non è un vero e proprio cemento, ma un cemento depotenziato che costa meno, però fa guadagnare di più la criminalità organizzata. Nei cantieri gli operai lavorano in nero e non sono pagati bene. Anche per questa testa del mostro c’è un legame stretto tra mafia e politica. La storia, sul ciclo del cemento, l’ha raccontata Roberto Robustelli, scampato per miracolo alla morte dopo l’alluvione di Sarno nel maggio 1998; tutto è successo perché si è costruito dove non si doveva.

 

L’ultima testa del mostro è quella del ciclo alimentare. Perché anche questo fanno le ecomafie: Bar, ristoranti sono costretti dalla mafia a comprare un caffè che non è buono, ma che costa più di quello buono; sui terreni inquinati vengono coltivati i prodotti che poi arrivano sulle nostre tavole. Sui campi inquinati fanno pascolare le bufale da latte per poi fare le mozzarelle. Pescano le vongole sul mare inquinato e contaminato. Il pane viene cotto su forni abusivi, usando, oltre al legno contaminato, anche il legno delle casse da morto e questo pane viene venduto in tutta Italia. L’ultima testimonianza è quella raccontata dal signor Imberbe, che ad un certo punto si è stancato di pagare il pizzo per la sua attività di distribuzione alimentare.

 

Al mostro non interessa se la gente si ammala e se il territorio viene distrutto, ma pensa solo a guadagnare e non gli importa se sono soldi avvelenati: l’ecomafia è un mostro che ruba e uccide per sempre il nostro futuro.

 

Le storie che ci ha raccontato Lucarelli mi sono piaciute molto, perché ha raccontato tante verità terribili. Lucarelli ci ha anche fatto vedere come le cose possono essere fatte aggirando le leggi.

 

 

Giorgini Nicolò, De Ieso Davide, Faraghini Michele, Santucci Mattia 2°BM

 

 

Favoritismi e scambi tra gli uomini del potere e la mafia

ITALIANI: CITTADINI O CLIENTI?

Gli alunni della 2°AM partecipano ad un incontro di Libera che tratta di Clientelismo

Lo scorso 21 Gennaio la classe 2°A Meccanica ha partecipato ad un incontro- dibattito aperto a tutte le scuole del territorio, sul tema <<Cittadino-Cliente>>, organizzato presso il Centro congressi “Capitini” dall’associazione “Libera”. Libera è un’associazione impegnata nella lotta contro la diffusione del fenomeno mafioso, nata negli anni ’90, dopo la terribile serie di attentati contro i magistrati impegnati in prima linea contro la Mafia. Visto che l’argomento del “Clientelismo” è stato oggetto di studio nel corso di Storia, la classe si è impegnata nell’approfondire lo studio del fenomeno. Con il termine clientelismo, si indica la pratica disonesta per cui personaggi influenti o individui, inseriti nella pubblica amministrazione, instaurano un sistema di favoritismi e scambi (fondato sull'assegnazione arbitraria di risorse, benefici o posti di prestigio in campo politico-sociale) con chi non avrebbe alcun titolo per godere di tali favori. Il clientelismo era una pratica, quasi un’istituzione, molto diffusa nella società romana ed era diffuso in tutta l'Italia antica. I Clienti (da cluere - ascoltare) costituivano un sub-strato sociale della plebe, inferiore a quello dei piccoli proprietari terrieri e dei commercianti e artigiani. Il rapporto tra cliente e patrono aveva un valore giuridico: il patrono concedeva in usufrutto un bene; il cliente sosteneva politicamente il patrono con il voto e doveva aiutarlo qualora fosse stato impegnato in guerra. Anche oggi il fenomeno del clientelismo è molto diffuso: dagli anni ‘90, dagli scandali di Mani pulite, si sono moltiplicati i casi di concussione e peculato da parte di funzionari pubblici, amministratori locali, parlamentari e ministri. Di fronte al dilagare della corruzione, viene da domandarsi se il fenomeno clientelare sia ancora oggi profondamente radicato nella nostra classe dirigente e debba essere considerato un aspetto caratteristico e peculiare della cultura e della società italiana. Per rispondere a questo dilemma, gli alunni della 2°AM hanno preparato un questionario per un campione di 111 studenti del nostro istituto, di età compresa tra 14 e 16 anni. Il questionario ha lo scopo di sondare il livello di percezione del fenomeno da parte delle nuove generazioni, nonché registrare l’opinione e la valutazione degli individui sulla pratica clientelare. Dai risultati del sondaggio è emerso che il 45% dei ragazzi intervistati conosce o ha avuto a che fare con un raccomandato, mentre il 30% ha dichiarato che è stato penalizzato da un raccomandato nella partecipazione ad attività sportive agonistiche. L'85% degli intervistati considera la raccomandazione dannosa per la società e ingiusta nei confronti dei più meritevoli. Il 73% del campione vede i periodi di prova e i curricula come una migliore alternativa alle segnalazioni. L’85% considera una persona assunta per apprendistato più efficiente di un raccomandato. Ma, se solo il 24% dei ragazzi aspira a garantirsi una qualche forma di raccomandazione, il 62% dichiara che, se in futuro avesse la possibilità di usufruire di una raccomandazione per ottenere un posto di lavoro, ne approfitterebbe. Tra questi ultimi, in cambio della raccomandazione, il 4% sarebbe disposto a fare regali al patrono, il 30% a fare favori, il 42% non saprebbe cosa dare in cambio, il 24% sarebbe disposto anche a fornire non ben specificate prestazioni personali. Il risultato dell’indagine è piuttosto sconfortante e sembra dimostrare che il clientelismo fa parte della mentalità degli italiani. All’incontro organizzato a Gennaio da Libera, è intervenuto Pino Finocchiaro, un giornalista impegnato da anni in inchieste sulle mafie; dal suo intervento è emerso che la mafia può essere sconfitta solo con un cambiamento radicale della mentalità di noi cittadini: siamo noi, dicendo no e rinunciando a privilegi o scorciatoie, che dobbiamo arginare le mafie, altrimenti diventiamo complici delle organizzazioni mafiose: << Bisogna avere il coraggio di dire di no! Perché l'arma principale di tutte le organizzazioni criminali è il consenso>>. Anche Antonella Duchini, Sostituto Procuratore a Perugia, ha ricordato che, per mantenere viva la democrazia, bisogna partecipare alla vita politica: la maggioranza dei cittadini è onesta e quindi si possono combattere gli “anti-Stato”, quei gruppi di criminali, come le mafie che, per il proprio profitto, danneggiano lo Stato. << Bisogna essere consapevoli che l'illegalità provoca solo una inarrestabile decadenza!>>

 

Michele Mela , Alessandro Marconi , classe 2° AM

Un percorso che ha coinvolto più classi sul tema "Informazione e legalità"

I VIDEO PRESENTATI DAI RAGAZZI DEL VOLTA ALL'INCONTRO

Ecco i lavori realizzati per il progetto promosso dall'associazione "Libera"

I ragazzi del Volta coinvolti nel progetto di Libera, contro tutte le mafie

PROFESSIONE CITTADINO: IMPARARE LA DEMOCRAZIA

Presentati al centro congressi del Capitini quattro lavori sul tema 'Informazione e legalità'

NO all' omertà per un futuro migliore!
NO all' omertà per un futuro migliore!

Perugia, giovedì 21 febbraio 2013 - Dalle ore 9.00, presso il centro congressi Capitini-Vittorio Emanuele di Perugia, il presidio scuola "G.Rechichi" di Libera Umbria, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, organizza il secondo appuntamento del 2013 del ciclo di incontri con le scuole "Professione cittadino: imparare la Democrazia". Questa volta, la tematica che è stata affrontata insieme ad oltre 500 ragazze e ragazzi delle scuole superiori della provincia, è quella del rapporto tra informazione e legalità, media e mafie. All'incontro è intervenuta Angela Corica di Malitalia e blogger de Il Fatto Quotidiano online, minacciata con cinque colpi di pistola contro l'auto. Era prevista inoltre la partecipazione di Antonio Roccuzzo, caporedattore di La7 e autore di diversi libri sulle mafie ma purtroppo per motivi di salute non è potuto essere presente. La mattinata si è aperta con una serie di filmati, prodotti dagli studenti presenti. I ragazzi del Volta hanno presentato quattro lavori, ognuno con un messaggio molto forte, dimostrando grande interesse per il progetto.

A seguire, la giornalista de Il Fatto Quotidiano ha raccontato la sua testimonianza diretta con la mafia calabrese.

 

Elio Fattorusso & Riccardo Ciaccini 3°AC

Operazione “Apogeo”: la mafia si infiltra in Umbria

CHIOINI PARLA DI MAFIA AI RAGAZZI DELL’ITTS “A.VOLTA" DI PERUGIA

Il giornalista ha incontrato 4 classi dell’ITTS per parlare delle infiltrazioni mafiose in Umbria e dell’operazione Apogeo

I ragazzi del Volta ascoltano il giornalista Chioni
I ragazzi del Volta ascoltano il giornalista Chioni

Il giorno 4 novembre del 2011 Andrea Chioini, noto giornalista del telegiornale regionale dell’Umbria, apparso molte volte in televisione, ha incontrato quattro classi dell’ITTS “A. Volta” di Perugia presso la sede di Piscille per parlare loro di mafia.

Chioini intervenendo su questo tema ha fatto riferimento ad un’associazione nazionale chiamata “Libera”, di cui anche alcuni docenti del medesimo istituto fanno parte. Essa si occupa delle infiltrazioni mafiose in Umbria.

Il giornalista ha spiegato ai ragazzi e ai loro docenti che li seguiranno nel progetto, che esistono molte mafie: una è chiamata “Camorra”, un’altra’ è   denominata “Ndrangheta” e un'altra ancora è detta “Sacra Corona Unita”.

 Il cronista ha spiegato che vi sono molti segnali dai quali le persone si possono accorgere delle infiltrazioni mafiose, alcuni di questi sono lo spaccio, la prostituzione, l’usura, la corruzione e la confisca di molti beni. Inoltre le mafie, dovendo ripulire il denaro sporco ovvero quello per cui non hanno una giustificazione legale, tentano di aprire attività come bar, ristoranti, discoteche, giochi d’azzardo e altri esercizi per ripulire questo denaro e poi poterlo reinvestire e giustificare se gli venisse chiesta qualche spiegazione.

Durante l’incontro Chioini ha mostrato un filmato sulle infiltrazioni mafiose in Umbria realizzato da “Libera”, riguardante l’operazione “Apogeo” ovvero l’operazione fatta dalla Guardia di Finanza a Ponte San Giovanni, che ha portato al sequestro di più di 300 appartamenti, costruiti da un’impresa edile di Pesaro del tutto ignara del giro dei propri clienti e all’arresto di 16 persone che collaboravano con il Clan dei Casalesi per ripulire il denaro sporco, investendolo in beni immobili come appunto gli edifici perugini.

 Il lavoro che i ragazzi dell’ITTS dovranno fare dopo una serie d’incontri con Chioini sarà quello di partecipare attivamente al progetto “Cittadino consapevole”, che prevede diverse attività. Una di queste è quella di aggiornare il database di un sito internet, utilizzando gli articoli di giornale pubblicati in precedenza dai vari giornali specificando: titolo, data, nome protagonisti, mafia e luogo. Chioini ha durante l’incontro più volte ribadito l’importanza della riunione che si sarebbe tenuta la stessa sera a Ponte San Giovanni, avente proprio come tema la mafia in Umbria, all’incontro saranno presenti persone che appartengono a “Libera” e anche ad altre associazioni.

 

 

 Gabriele Braconi, Francesco Pirani e Riccardo Sforza IIA Inf